Negli ultimi anni, caratterizzati da profonde evoluzioni e cambiamenti di trend, molti brand di moda sembra che abbiano rotto con il loro passato, tanto da perdere quasi totalmente le linee guida dei loro fondatori. Il primo passo verso questa rottura è molte volte coinciso con con il cambiamento del logo, ovvero il mezzo attraverso il quale il brand impone la sua presenza sul mercato, il suo biglietto da visita.
Nel 2018 sono stati diversi i marchi che hanno voluto rinnovare il loro logo. Uno dei re-branding più discussi è stato senza dubbio quello di Celine, che da settembre va scritto senza accento sulla prima E, per decisione del neo Direttore Artistico Hedi Slimane, che già nel 2012 aveva stravolto l’immagine della maison Yves Saint Laurent, sostituendo l’iconico intreccio di iniziali con la semplice scritta Saint Laurent.
L’ultima in ordine di tempo, ad aver dato un "colpo di spugna" a parte della sua tradizione, è stata la storica casa di moda francese Balmain, guidata da Olivier Rousteing, che ha cambiato il logo, modificando il font con un carattere bastone o Sans Serif (senza grazie). Lo scopo è chiaro, maggiore leggibilità e immediatezza del messaggio; ormai la nuova tendenza della maggior parte delle case di moda. Il nuovo logo ha un’unica pecca, è veramente simile, quasi uguale a quello di Laura Biagiotti. Dettagli…
Anche Galliano, art director di Maison Martin Margiela, ha deciso di modificare il design del logo, eliminando il nome proprio dello stilista belga, con lo scopo di dare nuova linfa al brand. Stessa cosa hanno fatto Raf Simons con Calvin Klein, font semplice e d’ impatto e Demna Gvasalia con Balenciaga. Il Font usato è quasi sempre lo stesso, l’Univers Bold Condensed.
Anche Fendi, Givenchy si sono rinnovati ma soprattutto Burberry, seguendo le scelte rivoluzionarie e innovative di Riccardo Tisci, ha modificato il font del logo seguendo la tendenza dei Sans Serif, e inserendo la scritta London England.
Siamo in un’epoca in cui i designer delle varie case di moda, tendono ad imporre le proprie idee e la propria personalità spostando l’attenzione più sull’appeal del brand che sui suoi prodotti. Cambiare il logo è il principale segnale di rinnovamento e di imposizione del proprio marchio sul mercato, e permette ai vari stilisti di liberarsi della “ruggine” e delle idee ormai antiquate dei fondatori dei vari brand. L’obbiettivo dunque, è quello di scrivere un nuovo capitolo della propria storia, all'interno del fashion system.
Queste scelte di forte cambiamento stanno coinvolgendo soprattutto le maison storiche, ancora fortemente legate ad un costume e a degli standard di prodotto, che in molti casi non sono più in linea con quelle che sono le esigenze contemporanee. Prese di posizione stilistiche di questo tipo possono dividere a livello di consenso; ci saranno i nostalgici, affezionati all’identità originale del brand e al contempo, i moderni sostenitori del rinnovamento e della capacità di aggiornamento del mondo della moda.