A gennaio di quest’anno ha detto addio al ruolo di art director della linea maschile di Louis Vuitton (al suo posto lo stilista di Off White, Virgil Abloh). Oggi Kim Jones, 38enne di Londra, inaugura la guida di Dior Homme con la sfilata Primavera/Estate 2019. Il risultato è stato un evento da prima pagina che accontenta ogni aspettativa.
Moltissimi i Vip e le celebrities, che da tempo sostengono il suo lavoro e che sono accorse a Parigi per partecipare in prima persona al suo debutto. Nelle prime file della passerella personaggi come Naomi Campbell e Kate Moss, Robert Pattinson, Lily Allen, Bella Hadid, Lenny Kravitz, Rita Ora, ASAP Rocky, Victoria e Brooklyn Beckham oltre ad alcuni degli esponenti della moda più in vista, tra cui Karl Lagerfeld, Virgil Abloh, Carine Roitfeld e Stefano Pilati. Ad aprire la sfilata poi è il diciottenne principe Nikolai di Danimarca, in omaggio alle origini danesi dello stilista.
“Dior, for me, is a couture house,” ha detto Mr. Jones “I want it to look rich.”
La sua “missione” è reinterpretare i codici del brand attraverso il linguaggio contemporaneo. La visione dell'uomo Dior di Jones è sicuramente diversa e più passionale del predecessore Kris Van Assche: da molta più importanza ad elementi sartoriali, al couture e a volumi più soft.
"Sì, sono il designer di Dior, ma lavoro per Dior", ha spiegato durante un’intervista nel suo atelier. "Prima di tutto si tratta di loro, poi di me che reinterpreto il tutto. Dior è un brand elegante, sofisticato e romantico."
K.Jones inoltre, ha voluto far rivivere il logo simbolo di Dior Homme (ora Dior Men), l'Ape, affidandosi all'artista KAWS che l’ha ridisegnata e trasformata, aggiungendo particolari tipici delle sue creazioni (gli occhi a forma di X).
"Energia, divertimento, colore. È questo che credo le persone vogliano oggi," ha spiegato Jones. "Il mondo può essere deprimente a volte, meglio aiutare le persone a godersi la vita." Oltre all'ape, KAWS ha creato un pupazzo alto dieci metri con in braccio Bobby, il cane del fondatore, mentre la testa era composta da rose e peonie.
Oltre a questo tocco di colore e di arte contemporanea non sono mancati l’eleganza e il glamour tipici di Dior; la collezione è stata una celebrazione della storia di questo atelier e del talento di chi l'ha reso un'icona nel mondo della moda.
Sia gli abiti che gli accessori sono stati disegnati partendo dall’eredità Dior. È tornata la Saddle Bag, ma come piccolo marsupio da appendere alla cintura, alla giacca o sulle tasche. il marsupio, il cappellino da baseball portato all’indietro, le sneakers e i capi con logo, tutti ispirati ai pezzi storici della maison. Tema ricorrente sono stati i motivi floreali che raccontano una vera e propria ossessione di Monsieur Dior e Jones per la natura.
Con questa collezione, Dior e il suo art director Kent Jones hanno voluto riportare il focus sull’essenza e sull’iconica eleganza del marchio attuando una vera e propria “rivolta” contro lo streetwear e lo sportswear che continuano ad imperare. Una combinazione di artigianalità e innovazione, di tradizione e modernità, che hanno dato un'impronta precisa all'uomo Dior di oggi.