Parigi, città dell’amore, dello stile e del fashion, ospita dal 19 al 24 giugno i grandi brands della moda francese presentando le collezioni Primavera/Estate 2019. La capitale francese, in questi giorni diventa il centro della Moda mondiale; cantanti, attori, fashion blogger e icone della moda accorrono in massa per assistere alle sfilate più prestigiose. Da Louis Vitton, che vede il debutto del suo nuovo direttore creativo Virgil Abloh, a Dior Homme a Lanvin fino a Balmain e Paul Smith. Ed è proprio LV che l’ha fatta da padrone in questa 4 giorni di moda parigina.
Una lunghissima passerella, ricavata nel giardino del Palais Royal, per il debutto di Virgil Abloh, chiamato a rivoluzionare i canoni e i dettami classici dell'uomo Louis Vuitton. Ed è proprio quello che ha fatto, ha scelto di percorre la strada dell’anticonformismo e della rivoluzione, rivisitando in chiavestreet ogni capo della collezione. Tutto questo, senza però mancare di rispetto a una storica maison come quella di Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy).
Abloh ha dato grande spazio ai capi total white (i primi 17 modelli usciti in passerella) e lo ha fatto volutamente; questi infatti, diventano poi ultra colorati e fluo, perché quella che a un primo sguardo potrebbe sembrare una celebrazione del bianco è in realtà una manifestazione di come la luce bianca colpisce un prisma, rifrangendo nei colori dell’arcobaleno. Tale rappresentazione, assieme ai messaggi su diversità e identità, ha voluto inviare un segnale tanto estetico quanto politico e sociale.
Ci sono le sneakers, le T-shirt, i pantaloni oversize, i marsupi, i tasconi della street culture, ma anche le giacche sartoriali, i trench, le sahariane, i borsoni weekend, il logo, seppur usato con stile e moderazione. Il messaggio di cambiamento vuole essere chiaro, mantenendo comunque un grande rispetto per la tradizione del marchio.
A fine sfilata appare lui, il primo afroamericano a prendere le redini di un marchio di Lvmh, il Ragazzo Prodigio che tutti vogliono. Lui percorre tutta la passerella in mezzo ad un trionfo di applausi e complimenti, fino al momento in cui si dirige verso l'amico Kanye West, la persona che più ha creduto in lui negli ultimi anni. Scatta un lungo abbraccio pieno di lacrime e commozione, fino a che Virgil non riprende la sua camminata verso la gloria.
Michael Burke, direttore esecutivo di Louis Vuitton, ha spiegato di aver scelto Abloh perché «è incredibilmente bravo a creare ponti tra quel che è classico e lo spirito del tempo.” Sembra che questa dichiarazione sia stata confermata dai fatti e dalla notevole collezione di debutto di questo ragazzone di Chicago che, passo dopo passo, sta conquistando il suo posto nel Fashion System che conta.