Justin Bieber ha da poco annunciato il suo nuovo brand streetwear, Drew House. Un mix fra YEEZY e Chinatown Market. Colori caldi accompagnati sempre con una faccina sorridente che rappresenta il logo della collezione. Come previsto, quasi ogni capo della linea è andato sold out in pochissimo tempo e c’è da aspettarsi lo stesso per i drop successivi.
Justin Bieber (Drew House)
Il fatto che una popstar come Bieber abbia deciso di creare un proprio marchio, dice molto su come i ricchi e famosi di oggi, abbiamo la necessità di trovare dei modi alternativi per rimanere ricchi e famosi. Brian Trunzo, consulente senior e consulente di tendenze di WGSN, lo chiama "reddito passivo", un flusso di denaro derivante da attività parallele a quelle principali, che permette di mantenere sempre stabile il loro tenore di vita molto elevato. In molti casi le creazione di merch, brand e prodotti legati alla propria immagine, sono le soluzioni più usate.
"Il reddito passivo sta ormai creando una vera e propria impresa parallela alle attività principali degli artisti. La fama e la popolarità che stanno dietro al loro nome e al loro marchio fanno il grosso del lavoro, per il resto, che sia marketing, creazione brand ecc., il tutto viene affidato a chi di dovere" , dice Trunzo.
"Se fossi un artista in tournée per il mondo, che si esibisce cinque sere alla settimana, su un autobus e su un aereo senza sosta, penserei prima di tutto ai miei livelli di salute fisica e mentale e al fatto che ritmi di questo tipo non possono essere sostenuti per molto tempo. Per questo molti artisti decidono di investire l’enorme quantità di soldi derivati dalle loro attività principali, in “imprese passive” come brand di abbigliamento, dove posso usare la loro celebrità per vendere i loro prodotti 10 volte su 10. La chiave è trovare quella miscela perfetta in cui il reddito passivo può eguagliare il lavoro giornaliero. "
Avere un'attività separata è diventato quasi essenziale per una celebrità. Rihanna ha Fenty, Kanye West ha YEEZY, Beyoncé ha IVY PARK, A$AP Rocky ha AWGE, Drake ha OVO, The Weeknd ha XO, Emily Ratajkowski ha BODY, Gwyneth Paltrow ha il marchio di benessere Goop. La lista è molto lunga e nella maggior parte dei casi il successo del brand creato è assicurato.
Rihanna (Puma X Fenty)
Beyoncè (Ivy Park)
Emily Ratajkowski (Body-Inamorata)
Quando si pensa alle celebrità che hanno sfruttato al massimo la loro fama per lanciare i propri brand, è inevitabile non menzionare il clan Kardashian-Jenner. La storia della copertina di Forbes "America's Women Billionaires" ha messo Kylie Jenner, volto e il proprietaria di Kylie Cosmetics, sulla strada per diventare il più giovane milionario self-made del mondo, con un patrimonio netto di $ 900 milioni.
Kyle Jenner
Attenzione però, se il successo del marchio è troppo legato alla fama del personaggio, nel momento in cui la sua immagine subisce dei cali, scandali o insuccessi, è il momento in cui anche il suo marchio viene danneggiato in modo irreparabile.
Un esempio potrebbe essere VLONE, un brand che circa 2 anni fa era considerato "il marchio più caldo del momento" da molti esperti del settore. A seguito di un video diffuso in rete, in cui uno dei fondatori, A$AP Bari, attacca una donna in un hotel di Londra e a seguito della sua dichiarazione di colpevolezza per aggressione sessuale, VLONE è improvvisamente diventato un marchio che nessuno vuole più indossare.
Asap Rocky & Asap Bari – VLONE
Circa un decennio fa, i ricchi e famosi, lo erano perché venivano pagati per quello che sapevano fare; cantare, esibirsi o recitare. Non che al giorno d’oggi non succeda ma soprattutto per i musicisti, fare musica non genera più i soldoni di una volta. Ecco perchè sviluppare un fonte di entrata parallela a quella principale non è più una scelta, ma è diventata una necessità. Mentre la gente non compra più i dischi e la musica viene scaricata illegalmente, è in continuo aumento la diffusione dello streetwear e questo è un fatto che gli artisti hanno ben presente e non esitano a sfruttarlo a loro favore.
Come si dice in questi casi, è sempre meglio avere un Piano B.
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