Virgil Abloh, 37 anni, nato in Illinois da una coppia di immigrati del Ghana. Per gran parte del popolo dello streetwear e della moda in generale è il messia del cool, dello stile, il re dell’Hype. Uno vero e proprio rivoluzionario che ha saputo mettere davanti a tutto e tutti le idee e l’anticonformismo.
Un Outsider che in poco tempo ha saputo arrivare ai piani alti della moda che conta.Dopo aver creato il marchio di streetwear Pyrex nel 2012 (recuperava magliette e camicie di Ralph Lauren o Champion e le personalizzava con il suo logo o serigrafie di Caravaggio), Virgil ha creato nel 2013 a Milano Off-White, tanti tessuti giapponesi lavorati in Italia. Qui ha dato sfogo anche al suo lato musicale come dj (nickname, Flat White) esibendosi più volte al Volt. Off-White è riuscito ha creare, nel giro di pochi anni, una sorta di culto e di “Hype” smodata per ogni sua release, sfilata o Pop Up Store.
Poche settimane fa, infine, arriva la consacrazione, il raggiungimento della vetta dell’Olimpo del Fashion: la nomina a nuovo direttore artistico della linea uomo di Louis Vuitton (LVMH, uno dei templi del lusso. Sostituisce Kim Jones, che l’anno scorso era stato l’artefice della partnership tra LV e Supreme). Ma Virgil non si ferma ancora all’ultima fashion week parigina presenta, oltre a Off-White, pure le sue innumerevoli collaborazioni con Nike (la collezione The Ten), Jimmy Choo e perfino Ikea.
In Off-White la fanno da padrone il bianco e il nero, righe diagonali, il logo in grande evidenza, le Virgolette per ogni scritta stampata su scarpe o vestiti e la personalizzazione di capi già esistenti. Questo uso di capi gia esistenti ha fatto storcere il naso a personaggi del calibro di Raf Simons, che ha detto di lui «UNORIGINAL».
La sua prima collezione uomo per Louis Vuitton (autunno 2018-inverno 2019) sfilerà a Parigi in questi giorni. Se in molti lo amano molti altri sono scettisci riguardo alla sua figura e al suo essere fuori dagli schemi. Non Jean Touitou, stilista del marchio APC, una sorta di padre per Abloh e la sua generazione, sospesa fra moda e musica. Lui ha dichiarato: « L’industria della moda aveva bisogno di un designer rock star come lui, che non viene dai grandi gruppi. C’era voglia di qualcuno da amare in questo mondo. Ed ecco, è arrivato Virgil».
Oltre ad essere il nuovo “Genio della Moda” dipinge anche e realizza installazioni artistiche. Dal giugno prossimo al Museo di arte contemporanea di Chicago si terrà una mostra a lui dedicata, dal titolo «Virgil Abloh. Not New, Now».
A questo punto possiamo tranquillamente dire che Virgil ce l’ha fatta, ha scalato l’olimpo, si è preso il suo posto e non ha nessuna intenzione di schiodarsi da li!
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